Giovani e Lavoro: know how o know why?
Focus Convegno GIOVANI E LAVORO KNOW HOW O KNOW WHY?
In collaborazione con Regione Lombardia - DG Occupazione e Politiche del Lavoro
Come ha di recente precisato l’Istat con una nota ufficiale, non è corretto affermare che “più di un giovane su tre è disoccupato”, mentre sarebbe più corretto segnalare che “più di uno su tre dei giovani attivi è disoccupato”. Per quanto riguarda il dato sulla disoccupazione giovanile relativo al mese di marzo 2012, i disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono circa 600 mila, cioè il 35,9% delle forze di lavoro di quell’età e il 10,3% della popolazione complessiva della stessa età, nella quale rientrano studenti e altre persone considerate inattive secondo gli standard internazionali. Se, dunque, un giovane è studente e non cerca attivamente un lavoro non è considerato tra le forze di lavoro, ma tra gli inattivi.
La differenza è sostanziale e permette di capire le peculiarità della generazione dei rassegati: in Italia, sono 2,2 milioni i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti né a scuola, né all’università, né lavorano e nemmeno seguono corsi di formazione o di aggiornamento professionale. Sono questi i cosiddetti Neet (Not in education, employment or training). Sono il 23,4% della popolazione nazionale di riferimento.
Questo è il dato allarmante delle nuove generazioni, che non è chiaramente affrontabile come un problema semplicemente legato al lavoro e all’occupazione. Per questo abbiamo invitato a discuterne non solamente chi si occupa di lavoro in senso stretto, per interrogarci su come rispondere in modo non occasionale a questa emergenza.
PANEL RELATORI
Apertura dei lavori e saluti Sabrina Sammuri – Direttore Generale della DG Occupazione e Politiche del Lavoro
Introduce e coordina : Giuseppe Sabella – Presidente Think-in
Occupazione giovanile e società dei rischi: il deficit culturale italiano